La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, si pronuncia su un ricorso avente ad oggetto la sussistenza dell’aggravante della crudeltà e stabilisce che per la configurazione della stessa è necessario che la condotta ecceda rispetto alla “normalità causale” e che infligga alla vittima inutili sofferenze aggiuntive, di modo che sia espressione di un atteggiamento interiore particolarmente riprovevole. Ove non sussistano le prudette condizioni, l’aggravante deve essere esclusa e con essa il relativo aumento di pena.