Fare il saluto romano per la Corte di Cassazione non sempre è reato non lo è, in particolare, nell’ambito di commemorazioni, quando non vi sia alcun collegamento con il pericolo di una ricostituzione del partito fascista. La Cassazione lo ribadisce nelle motivazioni della sentenza depositate il 4 marzo 2022, dalla Prima Sezione Penale, con la quale, lo scorso ottobre, decise di assolvere “perché il fatto non sussiste” 4 esponenti del gruppo Lealtà e Azione finiti sotto processo perché il 25 aprile del 2016 al Cimitero Maggiore di Milano avevano, secondo l’accusa, compiuto manifestazioni usuali del disciolto partito fascista quali la chiamata del “presente” ed il saluto romano.